Cos'è la luce BLU?


Da anni ormai quasi tutti avranno sentito parlare di luce “blu” e dei danni che provoca o non provoca.
Ma quante volte ti sarai chiesto di cosa si tratta e se effettivamente ti riguarda e merita attenzione? Cercherò qui di seguito di chiarire l'argomento.
La luce BLU è una componente dello spettro del visibile compresa tra i 380 e i 490 nm
Come emerso da uno studio pubblicato a Luglio 2018 dall'università di Toledo sulla rivista Nature, queste onde elettromagnetiche, che prendono il nome di HEV (High Energy Visible) non vengono schermate da nessuno dei nostri mezzi oculari e hanno un contenuto energetico molto vicino alla soglia di 3,49 eV, alla quale si rompono i legami covalenti cellulari e si provocano lesioni permanenti ai tessuti.
 
E' stato misurato che il danno fototossico maggiore si ha per lunghezze d'onda comprese fra 415 e 455 nm, con un massimo a 435 nm. Oltre all'incidenza che questa radiazione può avere su determinate malattie degenerative oculari, le basse lunghezze d'onda diffondono maggiormente nell'occhio e, unite all'abbagliamento e conseguente perdita di contrasto questo provoca una mancanza di focalizzazione.
 
E' come se l'occhio cercasse continuamente la messa a fuoco, con un conseguente aumento dell'affaticamento visivo, secchezza oculare e altri disturbi.
Sempre in termini di banda elettromagnetica, oltre i 465 nm si parla invece di banda cronobiologica dello spettro ed è essenziale per regolare i ritmi circadiani che regolano l'alternanza sonno / veglia, il riflesso pupillare, il ciclo ormonale, l'umore...
 
Quindi per concludere, è vero che all'interno del primo visibile esistono lunghezze d'onda pericolose, come altre benefiche. Nei prossimi post vedremo quali comportamenti e soluzioni ci permettono di proteggerci al meglio da questo tipo di radiazioni.
#BARRICATI

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